venerdì 10 ottobre 2014

MUORE IL PAPÁ CON IL CANCRO, LA SCUOLA VARA IL 'PROTOCOLLO MORTE'



Parlare di morte con i bambini. A che etá é giusto? E in che termini?
Vi racconto l'esperienza appena vissuta da alcuni bambini fra i 4 e i 12 anni di una scuola di Amsterdam
La morte, infatti, é entrata prepotentemente e con una certa naturalitá in questi giorni a scuola di mio figlio prendendosi, per mano di un cancro, in modo assurdamente veloce, il papá di due dolcissime bimbe. Non solo l'evento in se, ma il modo in cui questo é stato affrontato dall'Istituto devo dire mi ha lasciato davvero sbalordita. Siccome, si é ragionato, le due bimbe giá quando la malattia era in uno stato ormai avanzatissimo, ne hanno parlato con i compagni a scuola, si é reso necessario -ha spiegato la direttrice in una mail- mettere a punto uno ''speciale protocollo'' su come ''spiegare'', ma anche aiutare gli altri bambini a comprendere e a interagire con quanto da lí a ''pochissimo'' sarebbe  irrimediabilmente successo. 

Una manciata di notti dopo, Jan-Willem, cosí si chiamava questo papá, se ne é andato. La notizia é comunicata ai genitori da un'altra mail ma, ai bambini delle classi che frequentano le due bimbe, é stato detto a scuola, il mattino seguente, dalle maestre. Queste hanno riunito i bambini in cerchio e a modo loro hanno raccontato cosa era appena successo. E' stato solo il primo passo verso una sorta di commemorazione che in seguito bambini, genitori, maestre hanno dedicato al papá. Inanzitutto in classe é stato messo su una sorta di altarino con foto del padre delle bimbe, candele e fiori. Affianco a questi una piccola cassetta dove i bimbi che volevano hanno potuto lasciare una lettera, un pensierino, anche solo un disegno. Nelle classi ora ci sono specali libri per bambini che parlano della morte, nella hall della scuola cé'un diario dove tutti possono lasciare scritto qualcosa per lui e che verrá dato alla famiglia.  Insomma una partecipazione completa e intensa da parte di tutti. Volenti o nolenti.

Eh si, perché, in questo turbillion di iniziative, mi sono personalmente chiesta se tutti i genitori siano stati daccordo sul modo in cui la scuola ha affrontato qanto successo. Vogliono davvero tutti che i loro figli, anche molto piccoli, entrino in contato con questo tema? Apparentemente si. Ho chiesto in giro e pare che fra i bambini, compreso il mio, quello che é successo non abbia generato alcun trauma. Ovviamente i bambini rimangono bambini e cosí di recente capita di sentire conversazioni fra di loro del tipo: '' non toccare quella pianta, so che fa venire il cancro''. L'altra sera invece mio figlio vedendomi a fine giornata tracollare sul divanomi mi chiede: ''mamma tutto ok, sei sicura che non hai il cancro?'' (ovviamente si sono susseguiti da parte mia  diversiscongiuri alla napoletana). Ma al di lá delle normali storture bambinesche, la morte, il cancro, sono entrati ormai nel vocabolario di questi bambini, sono stati in un certo senso banalizzati, normalizzati. Lasciando la sensazione che adesso la morte gli faccia, e ci faccia, un pó meno paura.

Nessun commento:

Posta un commento