martedì 24 maggio 2016

TROVARE UN BUON PARRUCCHIERE AD AMSTERDAM? E' PIU' FACILE CHE UN CAMMELLO......


E' il cruccio di ogni donna italiana in pianta stabile ad Amsterdam. Trovare un parrucchiere che la soddisfi e che la faccia diventare sua cliente fissa (e contenta di esserlo). Non succede quasi mai. Ognuna di noi, dal suo arrivo in Olanda, ne ha provati almeno 15. Nessuno l'ha soddisfatta. E non si tratta di essere abituate bene e che in Italia basta che scendi sotto casa e ti fanno un dio di taglio. Per alcune, come me qualche giorno fa, andare dall'hair dresser si puó trasformare in un vero e proprio incubo. 

Ecco un breviario degli eventi in cui si potrebbe incorrere andando da un parrucchiere nella capitale olandese. A partire da quello che é capitato a me recentemente.  

1) Entri biondona con i capelli lunghi esci brunetta col caschetto.
Che se lo chiedi, se lo vuoi fortemente, se la notte hai sognato che diventavi Valentina di Crepax ci puó anche stare. Ma se avevi solo domandato una spuntatina alle punte e un colore un pochino pochino piú scuro,  ti puoi anche mettere a piangere. Io l'ho fatto. Per due giorni ho evitato tutti gli specchi in cui incappavo. Non mi riuscivo a guardare senza pensare: oddiochecazzomihacombinatoquellastronza (tanto per usare un francesismo). I bambini quando mi hanno visto per la prima volta non mi hanno riconosciuta. Alla domanda come sto? la risposta é stata ''Normale''. Della serie, non ti vogliamo buttare giú ulteriormente. 
Era troppo. Ho richiamto il parrucchiere, ho spiegato la profonda crisi in cui ero caduta, ha capito l'errore, ssi é pentito, mi ha fatto riandare gratis per aggiustarmi. Ora sono (ovviamente sempre col caschetto) ma biondo Marilyn, diciamo platino. Io onestamente ci rinuncio e questo punto vado a dormire solo con una goccia di Chanel numero 5.
Rimedio consigliato:
Me li tengo cosí e il prossimo che mi metterá le mani in testa si troverá sul suolo italiano e si chiamerá Pino. 

2) Capelli a doppia lunghezza
Ebbene si. A volte sinistra e destra non corrispondono. Una é sensibilmente piú corta dell'altra. Alla domanda: MA PERCHE' MI HAI FATTO QUESTO??? ti rispondono che é il taglio del momento. 
Rimedio consigliato: 
Appostarsi fuori dal negozio e quando la parrucchiera esce investirla con la bicicletta. 

3) Essere lasciati con i capelli bagnati
Non é insolito, subito dopo essersi tagliati i capelli, che ad Amsterdam la purrucchiera ti chieda:
Che facciamo li asciughiamo? 
In che senso scusi??? Rispondi tu. Fuori ci sono 3 gradi sotto lo zero e tu mi vuoi fare uscire con i capelli bagnati.. non ho capito? Ma che é  una tortura per gli italiani che non si comportano bene in Olanda? Eh no, risponde lei. Te lo chiedo perché asciugarli ha un costo extra. Non é compreso insomma. 
Rimedio Consigliato:
Portarsi il phoon da casa e andarseli ad asciugare di nascosto in bagno. 

4) Il parrucchiere tossico 
Siccome dopo una serie di esperienze negative non sai piú dove sbattere la testa, é proprio il caso di dire, allora ricorri a uno dei tanti hair dresser che propongono di venire a casa, ad un prezzo anche piú basso. Ma anche lí devi essere fortunato. Infatti io una volta ne ho acchiappato uno che ogni 2 minuti si attaccava a una bottiglietta d'acqua che poi si é rivelata vodka, Essendo a un certo punto ubriaco ovviamente, ha iniziato a fare commenti sprezzanti un pó su tutto quello che lo circondava per finirsela a prendere con le mie povere sopracciglia, colpevoli secondo lui di essere ''troppo anni '80''. 
Rimedio consigliato:
Procurargli un calmante e mandarlo a casa il prima possibile.

Ecco io a quasto punto mi fermo ma ne potrei raccontare tante altre ancora. Sono sicura che le italiane residenti qui hanno tante altre storie da raccontare. Propongo di riunirci in associazione e iniziare a difendere il nostro diritto di avere un parrucchiere che ci rispetti!

mercoledì 20 aprile 2016

ANDARE IN BICI: UTILE BREVIARIO DI SCUSE DI CUI POTERE APPROFITTARE

Un parcheggio di bici ad Amsterdam su una 'barca' sul canale

Andare in bici:  Oltre avere effetti benefici sul fisico, sulla mente, sull'ambiente e sulla circolazione, ha anche l'ulteriore vantaggio di prestarsi come ottima scusa per ritardi sul posto lavoro, piantamenti in asso di spasimenti non voluti, rimando appuntamenti con amiche petulanti e scaricamenti di babysitteraggio di bambini rompiballe di vicini e conoscenti. 
Ecco una gamma di scuse assolutamente credibili che potevt usare per procastinare un appuntamento/impegno e su cui nessuno si permetterá di rimproverarvi. Anzi tutt'al piú gli dará modo di compatirvi. 
Personalmente mi sono accadute quasi tutte le circostanze sottostanti. 

1) MI HANNO RUBATO LA BICICLETTA

Chiunque abiti ad Amsterdam ha avuto questa esperienza. Almeno una volta. I piú sfigati (quelli che abitano in zone con alta concentrazione di junkies) se ne sono viste sottrarre 3,4, 5 e via a salire. Anche quando hanno legato la bici con catene che valevano 2 volte la bicicletta stessa, si sono ritrovati invariabilmente diverse mattine a bestemmiare quando, giá in ritardo per il lavoro, hanno ritrovato la catena, il palo a cui era attacccata ma non la bici stessa.

Secondo i dati della polizia sono quasi 10 mila le biciclette che vengono rubate ogni anno ad Amsterdam. La maggior parte dei furti avviene per opera di tossici che se la rivendono per strada per 10 euro o poco piú. 
Ma la musica iniza a cambiare. Il Comune di Amsterdam ha appena lanciato una iniziativa contro i furti di bici. Nelle piazze della cittá ci sono degli appositi stand dove é possibile far incidere sulla propria bici un codice che oltre a fungere da deterrente, in caso di ritrovamento, permetterá di rintracciare facilmente il proprietario. Eccolo nella foto in basso



2) SONO CADUTO DALLA BICI

Questa la potete usare solo se siete italiani e un pó imbranati. A memoria d'uomo nessun ondese é mai caduto dalla bicicletta. A meno che non pedalesse in condizioni climatiche apocalittiche o con neve sopra il metro e quaranta. Personalmente, ho visto il pavimento MOLTO da vicino diverse volte.. L'ultima scivolando sui temutissimi binari del tram che, essendo dapertutto, moltiplicano per i ciclisti di rango B il numero delle possibili cadute. 

3) LA POLIZIA MI HA FERMATO E MI HA FATTO LA MULTA

Ebbene si, accade anche questo in Europa del nord. Ci sono dei periodi dell'anno in cui il Comune di Amsterdam, come qualunque comune al mondo che si rispetti, vuole fare cassa. Con le multe. Qui si fa sulle bici. Poliziaotti accanitissimi  si appostano dietro un cespuglio e se ti vedono senza luci (si senza luci, avete capito bene) ti fermano, ti fanno una bella ramanziana e ti consegnano un bel multone di 50 euro che, se non lo pagni a stretto giro, iniziare a aumentare in maniera cosí esponenziale che ti ritrovi debitore  del Comune per una 15na d'anni. 


4)MIO FIGLIO SI É QUASI AMPUTATO UN PIEDE FINITO NELLA RUOTA

Se pedali con un bambino dietro (se sei una mamma non ti puoi esimere) ci sono delle norme di sicurezza da cui non si puó prescindere. Pena, per esempio, affettamento di un innocente piedino. Succede quando pedali senza i para raggi ed é estate. Il bimbo in sandali si muove un pó e ZAC!.. il piede finisce nella ruota. Da quel momento si susseguono una serie di eventi catastrofici che é impossibile fermare, Il bambino urla come se lo stessero sgazzandio, si dimena e di conseguenza ti fa perdere l'equilibro, Rischio caduta (o caduta ancora peggio), medicazione della ferita, altri urli disumani, bambino mezzo zoppo per una settimana o piú, perdita di due giorni di scuola, generale disapprovazione sociale.   
(Non é un caso che il comune ha attivato una campagna indirizzata soprattutto alle mamme per promuovere l'uso dei pararuota. Sotto un illuminante esempio).



5)HO INVESTITO UN TURISTA

Succede anche questo ad Amsterdam. Soprattutto in centro. Se venite in viaggio in questa cittá ho un solo consiglio da darvi: attenti alle piste ciclabili. Temetele. E rispettatele soprattutto. Non ci camminate sopra e miraccomando, se le attraversate, guardate da una parte e dall'altra. Perché se non lo fate, la pena é ritrovarvi sotto le ruote di un ciclista che andava a tutta velocitá, non ha frenato in tempo perché voi gli siete parati davanti all'improvviso e dopo avervi travolto vi manderá pure dietro le piú terribili bestemmie olandesi che, vi assicuro, oltre ad essere molto oltraggiose hanno un suono che non vi piacerá per niente.   

6) AVEVO IL VENTO CONTRO

Se la pioggia non puó assolutamente servire come scusa (tutti pedalano anche con piogge scroscianti senza battere ciglio) il vento invece,  se contro, impensierisce anche un olandese facendogli raddoppiare il tempo di percorrenza che normalmente si impiega. Il vento in Olanda, come diremmo noi italiani, ti ci porta via. Quando troppo é troppo il mio consiglio é:  scendete e portatevi la bici a mano. Farete prima. 

7) NON HO TROVAVO PARCHEGGIO

In fatto di parcheggio, ad Amsterdam, si registra una situazione abbastanza anomala. Soprattutto nel centro. Trovare un posto con la macchina é piú semplice che trovare un posto per la bici. Sará anche perché il parcheggio per l'auto per un'ora costa ben 5 euro (!). Sará anche perché ad Amsterdam, secondo dati ufficiali, si contano 880 mila bici Piú degli abitanti. Fatto sta che a volte la bici te la devi letteralmente ingoiare. Il problema posizionamento bici ha comunque indotto il comune ha organizzare una serie di parcheggi alternativi molto speciali. Per esempio quello sulle barche. Se ne puó vedere una nel centralissimo canale Siengel proprio a due passi dal mercato dei fiori. Uno spettacolo, almeno per me. L'ho fotografata con ammirazione e lo potete fare anche voi guardando la foto in alto a tutto.

 Insomma pedalare ad Amsterdam, oltre ad essere una potenziale efficacissima scuca é una continua vivacissima scoperta e avventura. 

giovedì 4 febbraio 2016

FAMILY DAY? NO GRAZIE! IN OLANDA SI FESTEGGIA IL PURPLE DAY

NELLE SCUOLE TUTTI IN VIOLA PER DIFENDERE SCELTE LEGATE A SESSUALITÁ
                                        IL COMUNE VARA L'AGENDA ROSA



Non é sempre per dire che l'Olanda é avanti. E'semplicemente per raccontare i fatti. Poi giudicate voi. 

I Paesi Bassi sono stati la prima nazione al mondo ad autorizzare, nel 2001, i matrimoni fra le persone dello stesso stesso sesso che, a partire dal 2005, possono anche adottare figli. 
Questo insomma succedeva una quindicina di anni fa. 
Oggi si discute di come difendere i diritti delle persone che scelgono una nuova identitá sessuale e come rendere sicure le cittá in cui vivono.

Mentre dall'Italia arrivano i rimbombi dei partiti che si accapigliano sulle unioni civili, il Comune di Amsterdam rilancia la cosí detta 'Agenda Rosa', un programma in piú punti e con diverse aree d'azione, che punta a difendere i diritti della comunitá LHBTI. Questa sigla racchiude 5 categorie: lesbiche, omosessuali bisessuali, transgender (persone che passano da un sesso all'altro) e Intersex. Questa ultima categoria é stata recentemente aggiunta per indicare tutte quelle persone che non sanno ancora chi sono, insomma sono alla ricerca della propria identitá sessuale e non sanno ancora bene dove collocarsi. Anche a loro, il comune di Amsterdam, vuole assicuare dignitá,  quella che hanno anche gli altri essere umani.  

Amsterdam insomma ci tiene a conservare la sua identitá di cittá ''gay friendly'' e tollerante, a prescindere dalle proprie scelte in fatto di sessualitá. L'Agenda Rosa, per cui sono stati stanziati 350 mila euro, pone un particolare accento sull'educazione, il rispetto e l'accettazione di scelte alternative a quelle considerate (un tempo) usuali soprattutto da parte delle nuove generazioni. In questa atmosfera nascono una serie di iniziative nelle scuole dove, tanto per un esempio, il mese scorso si é celebrato il Purple day, il Venerdí Viola, una giornata in cui tutti gli alunnni (dell'intero paese in realtá) sono stati invitati ad indossare qualcosa di viola al grido di 'Love is love', il motto con cui si vuole sottolineare che l'amore é amore a prescindere dalle proprie scelte sessuali. Un modo per incitare i ragazzi ad essere se stessi, a non averne vergogna e sentirsi non esclusi e messi ai margini della societá. Il comune inoltre pensa a una serie di percorsi per i cosidetti 'genitori rosa', per aiutati a supportare i loro figli, o loro stessi, in determinate scelte. 

Un gruppo di rgazzi in una scuola olandese durante il 'Venerdí Viola'

In questo quadro generale non stupisce affatto allora di entrare nell' Amsterdam Museum e trovarsi di fronte un cartello come quallo che vedete nella foto di sotto. 


Questo (che é parte integrante di una esposizione chiamata appunto Transgender) si trova proprio all' entrata dei bagni del museo e spiega, non senza ironizzare, che si tratta di una toilet 'neutrale'', per tutti i generi insomma.  Si legge sul cartello: ''I bagni del Museo di Amsterdam sono di genere neutrale e non hanno spazi separati per uomini e donne. Chiunque - aprescindere se sia un uomo, una donna, entrambi o nessuno dei due- puó utilizzarle''. 

Ecco. 
Tanto per mettere i puntini sulle pipí...