martedì 27 novembre 2012

SINTERKLAAS,IL BABBO NATALE OLANDESE E´ FRA NOI (e non ce ne libereremo fino al 6 dicembre).


E' arrivato, é arrivato e ora fino al 5 dicembre fatto non ce ne libera piú nessuno. Di chi? Come di chi! Ma del protagonista indiscusso di questo periodo dell'anno, l'amatissimo Sinterklaas. Paragonarlo al nostro Babbo Natale é alquanto riduttivo. Sicuramente in comune hanno il fatto che portano i regali ai bambini e che sono di rosso vestiti. Ma attenzione, perché le assonanze finiscono qui.
Ecco di seguito un piccolo vademecum per riconoscerlo (ed evitarlo se volete) nel caso vi imbatteste in questo omone grande e grosso che impazza in questi giorni in Olanda come una vera e propria rock star.

L'arrivo (o meglio, lo sbarco):
Sinterklaas sbarca (é proprio il caso di dirlo) nei Paesi Bassi a metá novembre. Arriva infatti su una bella barca partita dalla Spagna (si pare proprio che viva lí. Credo perché dopo tutto sto freddo che si prende per quasi un mese di filato in Olanda poi ha bisogno di andare a curarsi un pó i reumatismio al caldo. Tutto il contrario che da noi dove Babbo Natale, infagottato come un omino Michelin, arriva a dicembre e trova la gente che si fa ancora i bagni e allora decide di tornarsene giustamente un pó al fresco al Polo). Il suo arrivo é in pompa magna. Migliaia di bambini assetati di regali lo aspettano nei porti, sui canali, sulle rive del fiume. Sbarca da qualche parte ma poi batte a tappeto tutta l'Olanda. Insomma non gli si puó proprio scampare. Ad Amsterdam addirittura ad attenderlo c'era il sindaco che gli ha consegnato le chiavi della cittá. Ed infatti lui, grao, ha iniziato a visitarecon la sua barca tutti i quartieri della cittá (compreso il mio ovviamente, vedi foto in basso), ogni volta sollevando lo stesso casino di bambini e genitori stremati dal freddo e dall'idea di quanti soldi dovranno sborsare per i regali.



Il modo di vestire (in odore di santitá):
A un occhio  poco attento potrebbe sembrare che Sinterklaas abbia lo stesso abito di Babbo Natale. In realtá in comune hanno solo il rosso e la barba bianca. Per il resto Sinterklaas non ha chili di troppo come Babbo Natale. Mangerá molto meno perché anzi ha una figura pittosto alta e slanciata ed é vestito come un cardinale nel giorno dell'elezione del Papa. In alcuni casi addirittura (vedi foto con cui ho personalmente documentato) é costretto a girare con un body guard talmente il bagno di folla che lo attende.




Il giorno in cui bambini ricevono i regali (finalmente ci siamo): il 5 dicembre
Mentre Babbo Natale 'consuma' le sue sue attivitá di dispensatore di regali per bambini nello spazio di una notte, il 24 sera, Sintklaas invece arrivando molto molto prima e trattenendosi in Olanda per circa un mese, scadenza la sua permaneza con una serie di eventi che eccittano i bambini talmente da farli arrivare in qualche caso ad un vero e proprio esaurimento nervoso. Per esempio? Ogni pochi giorni i bambini lasciano le loro scarpe (anche quelle puzzolenti) in un angolino della casa, possibilmente una finestra, con una carota dentro. Infatti sanno che nello spazio della nottata Sint arriverá col suo cavallo che, stanco stremato per tutti i giri fatti (e te credo é da un mese che sta a girá senza sosta!) si mangia la carota e lascia in cambio qualche cioccolata, piccolo regalino, caramelle etc. E intanto la tensione fra i bambini sale in attesa che arrivino i regali veri, quelli pesanti, che verranno consegnati solo la notte del 5 dicembre. Il tutto mentre in Tv ogni sera va in onda uno speciale Tg dedicato a Sinterklaas (che puntualmente sparge il panico con notizie del tipo, la barca gli si é rotta e non si sa se riesce ad arrivare, il cavallo si é azzopato e non puó andare in giro, a lui gli é venuto un raffreddore fortissimo etc. etc.), giornali che lo vedono protagonista, cibarie varie che assumono le sue forme e i suoi colori. Insomma tutto un pó su questo stile.

La minaccia costante a cui sottopporre i bambini:
Fra le cose positive che Sinterklaas porta con se c'é sicuramente il fatto che per circa un mese i bambini vengono tenuti sotto costante minaccia che rende anche i piú scassacazzi improvvisamente buoni e ubbidienti.   Se non fai questo e quello sai che succede? Non hai i regali? Carbone a tutto spiano come con la Befana? No, molto peggio. Un incubo: Sinterklaas prende e ti mette in un sacco e ti porta con lui in Spagna. Un paese non solo per i bambini molto lontano ma, quel che é peggio, in recessione. Cosa che gli olandesi, fin da bambini, proprio non possono digerire. Ecco che diventano tutti bravi soldatini pronti ad ubbidire agli ordini. E allora evviva Sinterklaas!


Gli aiutanti (i celebberrimi Zwarte Piet): 
L'aspetto a mio parere piú singolare e incredibile di Sint é costituito da fatto che questo, a differenza di Babbo Natale che opera in solitaria, si circonda una serie di collaboratori e aiutanti ( i cosí detti Zwarte Piet) che, praticamente, sono piú importanti di lui. Il perché é presto detto: sono coloro che portano le sacche con i regali. Cioé Sinterklaas, secondo me anche grazie al fatto che porta un vestito da cardinale, non si abbassa a trascinare i regali in giro per la cittá. Lo fanno per lui i Zwarte Piet  Come si vede nella foto in alto Zwarte    ( in olandese appunto nero) Piet ha la pelle come la pece e porta costumi tipici da paggetto alquanto sgargianti e un cappello con una immancabile piuma. Sono praticamente un'istituzione, una setta paragonabile solo ai Puffi in fatto di organizzazione e di scala sociale. Ed infatti hanno un loro capo e vari altri personaggi con diversi ruoli (quello brontolone, quello ciccione etc...) che il piu'delle volte si comportano come burloni (vedi foto in basso cui fanno i pazzerelli) facendo monellerie a destre e a manca e conquistandosi l'amore incondizionato dei bambini che spesso, nel corso di questa mesata, si travestono e pittano come loro. 



Anche mio figlio Adriano notariamente recalcitrante a qualsiasi tipo di travestimento, quest'anno ha ceduto ed é sceso a compromessi indossando un cappellino da Piet (eccolo in basso).



La polemica raziale sui Piet 
A causa di questa loro subalternitá a Sinterklaas e per il fatto che si dipingono il volto di nero, qualcuno li ha visti e individuati come simbolo alquando razzista (ed infatti ricordano un pó nei caratteri il popolo del Surinama, a lungo colonia olandese da cui molti furono fatti schiavi). Ma le polemiche restano sullo sfondo perché Sinterklaas e la sua allegra brigata di Piet non possono non coinvolgere anche i piú grandi che vivono in questo periodo quello che qui é considerato il vero Natale

Il vero Natale é adesso
E' infatti vero che, in Olanda, solo negli anni recenti si é iniziato a festeggiare il Natale come lo intendiamo noi, con il classico albero e gli immancabili regali sotto Questo rimane in ogni caso un evento minore rispetto a Sinterklaas. Il problema (dramma) vero é vissuto dalle famiglie come la mia, con doppia nazionalitá, che dopo un interminabile mese passato ad aspettare, festeggiare, idolatrare Sinterklaas devono dare altrettanta dignitá a quel povero Babbo Natale che altrimenti, ahimé, se non altro per numero di apparizioni pubbliche, rischierá di venire dimenticato.

domenica 11 novembre 2012

SAN MARTINO IN OLANDA: I BIMBI FANNO IL PIENO DI CARAMELLE


E' una tradizione davvero sentita dai bambini di Amsterdam che, a minuti, appena calerá il buio, si riuniranno in piccoli gruppetti e armati di un lampione di carta (fatto nella maggior parte dei casi con le loro manine) e illuminato da una lucina dentro, inizieranno a bussare alle porte del loro quartiere. 

A chi gli aprirá canteranno una canzoncina dedicata a Sint Maarten (il santo, forse l'unico che qui infatti viene in qualche maniera festeggiato) e, ondeggiando il loro lampione, riceveranno in cambio caramelle e dolciumi di ogni sorta che, nel migliore dei casi, li faranno stare con il mal di pancia per almeno un due giorni.

I bambini naturalmente sono eccitatissimi primaditutto perché fanno, auitorizzati, il pieno di caramelle. In secondo luogo perché é uno dei pochi giorni in cui viene fatta un'eccezione alla regole per cui, massimo alle 18.00 i bambini per bene stanno giá a casa mangiati, lavati e a asciugati (e ti sfido a trovare un bambino, uno solo, in giro a quell'ora i cui genitori non siano considerati dei malfattori).



Il terzo motivo si appalesa solo quest'anno. Per la prma volta da quando sono in Olanda, infatti, oggi, l'11 novembre, giorno di San Martino, non piove, non tira vento, non é prevista nessuna delle solite intemperanze metereologiche tipiche di questa terra. Il cielo é limpido, la temperatura accettabile se non addiritura buona. Il che fa presagire un'affluenza massiccia di bambini e giri prolungati anche di mio figlio che lo vedo che giá preme vicino alla porta per iniziare il suocaramello-gastronomico tour. Ha in mano un lampione improbabile (credo il piú brutto di tutto il quartiere) ma lo guarda con una fierezza che poche volte gli ho visto negli occhi.

Da bravo italiano ha anche una versione 'ridotta' della canzone, l'avrá imparata sul bignami delle migliori tradizioni olandesi, credo. L'unica cosa che mi fa incazzare é la strofa centrale che dice qualcosa come 'mijn moeder is een dikke zak'. Tradotto: mia mamma é una chiatta.

Delle due l'una: o la ha riadattata a me in questo periodo di gravidanza (e questo mi fa molto ma molto arrabiare) ma lo accetto perché é vero. O la canzone é veramente cosí. E allora a questo punto a quei mocciosi che verranno a bussare alla mia porta da me avranno in cambio solo freschissima frutta di stagione.

giovedì 8 novembre 2012

NEONATI NELLE CAMICE DI FORZA: MA VEDI COME DORMONO BENE


Devo ammettere che la prima volta che ho visto un neonato avvolto in questo affare ho pensato di chiamare Il Kinderbescherming, il Telefono azzurro olandese. Poi, siccome si trattava del figlio di mia cognata, mi sono trattenuta pensando che non é bello denunciare persone di famiglia cosí, su due piedi, senza interrogarle sul reale motivo che li induce a incellofanare il figlio in questa specie di sarcofago di pezza. Mi sono detta  che lei e il marito dovevano avere una ragione profonda per averlo fatto. E ho pensato a un motivo culturalre. In Olanda, mi sono detta, ti fanno capire subito, fin da neonato, che devi attenerti alle regole. Non é che puoi stare lí a fare il matto nel tuo lettino come ti pare. Devi immediatamente renderti conto che  sei obbligato a rimanere in confini prederminati, mica puoi stare a fare o' burdell come i neonati italiani, che poi quelli quando ti diventano grandi come minimo non ti pagano le tasse e bye bye economia allineata ai    parametri dell'Unione europea. Eccoti quindi una bella copertina che ti strizza tutto, ti impedisce di muovere gambe a braccia e ti fa stare fermo fermo, buonino nel tuo posticino. 

La suddetta copertina, che mi aveva ricordato fin da subito una camicia di forza, é stata quindi subito rimossa dal mio immaginario di oggetti utili nei primi mesi di vita di un neonato. Finché la scorsa settimana non sono andata in visita a casa di Luciana, una simpatica e sveglia mamma italiana trapiantata anche lei a Amsterdam che ha da poche settimane dato alla luce Scarlett, la bimba della foto di sopra, anche lei, come vedete avvolta nella diabolica camicia di forza per neonati. Ma Luciana, che in fatto di ultime tendenze di oggetti per bambini é spaventosamente all'avanguardia, mi ha svelato l'arcano. Lo Swaddle -cosí  si chiama- é usatissimo e apprezzatissimo anche in Inghilterra. Ma, al contrario di quello che pensavo, non si tratta di un costringimento psicologico perpetrato giá in giovane etá. E' bensí un modo per tenere il bambino fermo allo scopo di farlo dormire meglio. Ed infatti il poppante, che notoriamene nei primi mesi di vita durante la notte ti butta giú dal letto ogni 3 ore piangendo come se lo stessero sgozzando, con questa fasciatura, pare che dorma felice anche 10 ore di fla e si svegli sereno e rilassato perché non si é auto-svegliato dandosi qualche manata in faccia. 

Non so voi, ma siccome io penso che il sonno di una neo-mamma dovrebbe essere difeso per legge, a questo punto ci provo. Ciro (nome immaginario del mio secondogenito in arrivo fra tre mesi), a mamma, mi dispiace, ma la camicia di forza non te la leva nessuno.




giovedì 1 novembre 2012

CONTRORDINE: I COFEE SHOP NON CHIUDONO PIÚ

SCOMPARE IL WIET PAS: PER I TURISTI NESSUN DIVIETO DI ENTRATA



I turisti potranno tranquillamente continuare a entrare nei Coffee shop di Amsterdam. E' caduto infatti definitivamente il provvedimento, il cosí detto wiet pas, che prevedeva dal primo gennaio 2013 l'accesso  ai coffee shop ai solo residenti regolarmente registrati. 

Il provvedimento, varato dal precedente Gabinetto, é venuto a cadere una volta costituitasi, all'indomani delle nuove elezioni, la nuova colazione formata dal VVD di Mark Rutte e dal Pvda. Ad annunciarlo in una intervista al quotidiano 'de Volkskrant' il sindaco di Amsterdam Eberhard van der Laan (nella foto in basso). Amatissimo nella Capitale, il primo cittadino, avvocato di grido in Olanda, aveva da sempre manifestato la sua contrarietá alla nuova legge sul fumo. Alla base delle principali contestazioni al wiet pas c'era la preoccupazione  di 'trasferire' per srada, aumentandone quindi il commercio illegale, la vendita delle droghe leggere. 



Quello che il sindaco invece non dice é che, se il provvedimento fosse stato mantenuto, propbabilmente l'economia della Capitale avrebe subito un non indifferente contraccolpo. Ed infatti su 7 milioni di persone che ogni anno visitano Amsterdam 5 milioni si recano nei Coffee shop. E' proprio nella Capitale che si registra la piú alta concentrazione di Coffee shop, 220, circa un terzo del totale dell'intero Paese.