venerdì 21 giugno 2013

MUSIC DANCE FESTIVALS: COSTA DEL SOUL APRE LA STAGIONE



Si é aperta ufficialmente lo scorso week end, con Costa del Soul, la lunghissima e fitta stagione dei Festival che si svolgerá ad Amsterdam e dintorni nel corso di tutta l'estate e che si conluderá solo il 15 settembre con il Magneet Festival, in programma per ben due settimane in uno spazio dotato di tanto di camping per i festivalieri piú accaniti.  Costa del Soul (nella foto in alto una delle locandine dell'evento) che tradizionalmente si svolge sulla spiaggia di Amsterdam, la hippy e amatissima Blijburg, quest'anno si é spalmata nell'arco di ben due giornate allo scopo di festeggiare il suo decimo compleanno. Musica, dj set, diversi palchi sparsi per la spiaggia, street art, cibo internazionale e stand di ogni tipo all'insegna della creativitá hanno chiamato ha raccolta non solo il popolo dance ma anche famiglie con bambini, a cui sono state aperte le porte durante la seconda giornata. Ed infatti molti dei Festival sono oramai sempre piú children friendly con spazi e avvenimenti speciali a loro dedicati(nella foto in basso il Magneet Festival dello scorso anno). 



Perché la formula Festival qui in Olanda si va evolvendo e per chi é cresciuto nel mito di Dance Valley  (il prossimo 3 agosto alla sua 19sima edizione) questo rimane solo uno fra i molti raduni musicali che si svolgono in questo paese. E proprio anche perché sono diventati un vero e proprio business (i prezzi si aggirano fra i 30 e i 50 euro per una sola giornata), questi si sono moltiplicati e fanno a gara a chi raggiunge prima il sold out anche se poi alcuni, recentemente, si sono rivelati un vero e proprio flop, anche a causa della iper offerta presente durante l'estate. In maggiranza  dedicati alla musica elettronica, i festival si svolgono rigorosamente di giorno, da mezzogiorno a mezzanotte, e il piú delle volte hanno un tema 'portante' con ovviamente un irrinunciabile dress code. Vedi il caso di Shosless (in programma il 13 e il 14 luglio) dove come suggerisce la parola si sta tutti senza scarpe  o del Valtifest (organizzato fra gli altri da MTV e in calendario il 7 settembre) dove lo scorso anno i look erano futuristici mentre per questa edizione la parola d'ordine per travestirsi é Kak, che vuol dire proprio quello che state pensando. 

Fra i piú attesi e popolari festival poi ci saranno il nuovo A day at the park (13 giugno) nella suggestiva location del bosco di Amsterdam,   Milkshake Festival (21 luglio a Westernpark) a ispirazione gay e dove il filo rosso suggerito dalla organozzazione é quello della tolleranza, e il massiccio Loveland (10 agosto Sloterpark) che nel corso degli anni, dal primo festival nel 2005, é diventato un marchio molto popolare di feste che si svolgono anche in concomitanza di eventi qui di rilievo come il Queensday. 



Sempre il 10 agosto Buitespelen, la festa che si svolge ad Amsterdam piú volte durante l'anno dove il tema é lo sport e dove interi gruppi di persone arrivano vestiti come squadre olimpiche delle piú disparate discipline, e ancora Appelsap, un nuovissimo festival (che si svolge nel centrale Oosterpark) che, lo scorso anno ha riscosso un notevole successo. 
Questi solo alcuni fra molti di una lunghissima lista che prevede ogni week end anche due o tre festival in contemporanea. E come si puó evincere,  ce ne é davvero per tutti i gusti...

martedì 4 giugno 2013

SPORT: BIMBI, AIUTO C'É LA LEZIONE DI NUOTO!

Se sei un bambino e vivi in Olanda non hai scelta: dovrai fare lezione di nuoto. Se sei la mamma di quel bambino non hai scelta neanche tu: dovrai obbligare tuo figlio a fare lezione di nuoto. Anche a costo di torturarlo. Eh si' perché saper nuotare per tutti i bambini che calcano il suolo olandese é un obbligo che ha praticamente valore di legge. Un pó come era per noi bambini italiani il catechismo. In poche parole: saddá fa. E basta.



Da quando il bambino compie 4 anni sulla famiglia si abbatte una scure da cui ci si potrá liberare solo quando il piccolo in questione avrá conquistato il famigerato DIPLOMA A, quello che attesta che sai non solo galleggiare ma anche adottare uno stile. Se non hai questo diploma non puoi fare praticamente niente. Se vieni invitato a casa di un amico che ha di fronte alla sua abitazione una pozza d'acqua, la mamma dell'invitante chiede: ''ma c'é l'ha il diploma A?''. Se il bimbo ancora non l'ha conquistato, ritira senza nessuna pietá l'invito e hai voglia a dirgli che tuo figlio sa nuotare giá da tre anni, che magari non adotta lo stile lbero ma quello del cane con la lingua da fuori ma che, insomma, non si preoccupassero perché non gli affoga sotto gli occhi. Ma niente da fare. Manco a parlarne se poi vai in una piscina pubblica, su una barca, in spiaggia ecc. ecc. Cioé non é che non ci puoi andare. Ci vai ma poi succede che anche se sei un ciuccione di 12 anni (ma non hai il diploma A) ti devi mettere i braccioli o il giubbotto di salvataggio. Roba da vergognarsi a vita.  Anche socialmente sei considerato un minus. I bambini infatti si chiedono continuamente fra di loro: ''hai preso il diploma A?''. Se la risposta é no si alza un coro indignato di ''ohhhhhhhhh''. Un pó come quando appunto ci si chiedeva fra di noi: ''te la sei fatta la comunione?''. E se non te l'eri fatta, pure in quel caso, venivi collocato in una categoria a parte. E mentre nei salotti o nelle camerette italiane troneggiava quasi sempre una nostra foto vestiti da suorina o pretino, qui i genitori postano e ripostano orgogliosi foto su Facebbok col piccolo che brandisce un cartello con su scritto a lettere cubitali Diploma A.



Ma il problema non é fare nuoto, nobilisssimo sport, ma avere a che fare con le scuole di nuoto che tiranneggiano sui poveri genitori sapendo che non hanno altra scelta se non quella di sottostare a condizioni a volte francamente assurde. Non voglio battere tanto il tasto sull'aspetto economico (che pure c'é, sono in molti casi carissime) ma quanto sugli orari inumani che impongono. Con la scusa delle liste d'attesa (tanti bambni pochi posti liberi nei corsi piú comodi) convocano i piú sfortunati quasi nel cuore della notte. La mia povera amica Natalie ha dovuto portare per quasi due anni suo figlio in piscina alle sette di sabato mattina. Un compagno di scuola é stato buttato giú dal letto ogni mercoledi alle 6 a questo scopo (entrambi hanno quasi avuto un nervous breakdown). E troppo altre ne ho sentite in giro. Noi, con una banale ma apprezzatissima ''botta di culo''  abbiamo avuto un posto al pomeriggio. 

In questo quadro alquanto sconfortante i maestri di nuoto hanno lo stesso atteggiamento di un docente universitario. Incutono timore e referenza nei genitori che timidamente chiedono quando (mai) il loro piccolo ce la fará a prendere il diploma A. La risposta puó essere anche di quelle tipiche da anni del liceo: ''é bravo é bravo ma non si impegna abbstanza''. Tradotto: altri mesi di sofferenza   (per le mamme e i papá perché per l'amor di Dio i bimbi si divertono eh!). Sará per questo che esistono anche dei corsi accellarreti dove i bambini prendono il diploma nel giro di un mese atrraverso lezione-bignami sospetto carissime. 

Anche a me tocca il lunedí portare mio figlio a nuotare. Non vedo l'ora di arrivare al traguardo. Il bello é che anche quando il nostro Diploma A arriverá non sará finita. L'incubo continua: ci sono i diploma B e C da prendere. Quest'ultimo, per ottenerlo, devi dimostrare di saper nuotare con i vestiti addosso. Ma a buttarsi in mare con tutti i panni potete stare sicuri, ci saró prima io.