giovedì 17 aprile 2014

PASQUA: A SCUOLA CON SCATOLA MAGICA MA A NOI ITALIANI L'AGNELLO MANCA..

QUI I PICCOLI ORNANO UNA SCATOLA CHE SI DONA A ALTRO BIMBO CON DENTRO CIBO PER FARE COLAZIONE TUTTI INSIEME







E' Pasqua. A ciuscun paese le sue tradizioni. Qui in Olanda cé'n'é  carina che coinvolge i bambini. E' la  ''Paasontbijt'', ovvero la colazione di Pasqua. A scuola ogni bambino, in uno dei giorni imediatamente precedenti alla Pasqua, deve portare una scatola di scarpe che ha ornato a casa dove verranno messe delle cose da mangiare per fare colazione in classe all together. La scatola viene data in dono ad un altro bambino (viene estratto a sorte per quale bambino bisogna farla) e poi la mattina della colazione ci si siede tutti insieme e si apre la scatola ''magica'' e si mangia e si commentano le scatole e si é molto molto felici perché la paasontbijt corrisponde quasi sempre all'inizio di un periodo di vacanze di ben due settimane. Ma attenzione troppo cioccolato o caramelle sono banditi perché qui gli zuccheri sono considerati veri e propri responsabili dei comportamenti dei bambini. Cosí quelli piú sfrenati si capisce subito che ne hanno assunti troppi mentre ai piú calmi pare ne vengano somministrate in dosi minori se non pari a zero. 

Ma tornando alla Pasqua, nonostante in ogni paese ci siano usi e costumi divertenti, questa rimane per gli emigranti italiani, sono pronta a scommetterci, uno dei momenti piú difficili in cui stare lontani dal proprio paese d'origine. É ancora piú dura che a Natale.

A Natale, diciamocelo, sono in molti a rompersi le palle a tavola ma a Pasqua no, proprio no.

Pasqua la si fa con chi si sceglie, nessun obbligo familiare. Pasqua é degli amici, é di quelli che vogliono abbuffarsi insieme per 36 ore no stop, é di quelli che si vogliono chiudere tutti insieme in una stanza quando fuori sicuramente piove perché a Pasqua tanto il tempo é sempre brutto.

Pasqua é in quelle stanze di case estive ancora fredde, umide e mal riscaldate.
Ma é anche in quel raggio di sole che finalmente esce e ci trova ancora bianchi con la pelle che poi si fa a macchiette rosse del primo sole.
Ma intanto si mangia tutti insieme, chisssenefrega di tutto il resto. Perché a Pasqua, come ama ripetere la mia amica Fede, si mangia molto di piú che a Natale e soprattutto meglio.
Ho visto gente continuare ad infilarsi cibo in bocca nonostante non avesse un briciolo di fame. Ho visto me stessa aprire un altro uovo quando il secondo bottone del pantalone era giá partito il giorno prima. Ho visto versare un altro e un altro ancora bicchiere di vino rigorosamente rosso quando ormai la botte era piena da un pezzo e la moglie era molto ubriaca. Insomma Pasqua é pura golositá.

Ma non c'é solo il cibo no. Pasqua é legata alla religione. A Gesú che risorge, alla via crucis, alla Chiesa, a ''che paura la processione con gli incappucciati'' di quando eri piccolo.

Tutto questo per chi vive in un paese straniero, si capisce bene, é quasi impossibile da riprodurre. Ci si puó provare ma il risultato non sará mai lo stesso. Perché questo concetto di Pasqua é difficile anche da spiegare e non si puó riassumere  per esempio con un generico ''noi mangiamo molto'' a Pasqua.

Ecco perché l 'emigrante italiano piú che a Natale, piú che durante l'estate, sentirá a Pasqua un gran magone in gola che si chiama nostalgia e che nessun surrogato di agnello pasquale sará in grado di riempire.

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