martedì 15 gennaio 2013

BRUTTO TEMPO: SIAMO A AMSTERDAM O SULLE DOLOMITI?



''Mamma, ma quando arriva l'estate?'', mi chiede stamattina Adriano mentre nel bel mezzo di una vera e propria tempesta di neve lo accompagno (bestemmiando in turco) a scuola. ''Come dici?  l'estate????''. Bhé, ho pensato, se ce ne sará mai una, ce ne vuole che ce ne vuole. Qui in Olanda non é detto infatti che arrivi l'estate: alcuni anni, chissá perché,  la salta e passa direttamente dalla primavera all'autunno e, in alcuni casi, estremi peró, direttamente all'inverno. Cioé é una variabile incondizionata, per non dire impazzita e ricorda tanto quella canzone ''E la chiamavano estate''. Addirittura lo scorso luglio un gruppo di persone esasperate dal brutto tempo, prese da un 'nervous breakdown' per i 52 giorni di pioggia consecutivi, ha organizzato una manifestazione in una nota piazza di Amsterdam per protestare contro le avverse condizioni metereologiche (eccone alcuni nella foto in basso). Ci crediate o no, nel giro di 24 ore ha finalmente smesso.  



Ma, tornando a questa mattina, per non deludere questo povero bambino, la cui faccia veniva sferzata da folate di neve che andavano a circa 35 km all'ora, gli ho detto semplicemente che, secondo calendario ufficiale, per l'estate dovevamo pazientare ancora qualche mesetto. Nel frattempo non piangiamoci addosso, su',  e godiamoci i benefici di questo tempo mittle-europeo. 

Quali? Per esempio con questo freddo glaciale mamma si conserverá bella piú a lungo, un pó come avviene per le pietanze che si mettono in freezer. Poi, anche se non ci sono soldi, la settimana (o la mesata) bianca a noi non ce la leverá mai nessuno. L'unica differenza é che faremo solo sci di fondo, essendo l'Olanda notariamente ultra piatta.  Lasciando per un pó da parte facili ironie e sarcasmi vari, devo ammettere peró che in questo tempo c'é qualcosa di magico, per gli adulti ma soprattutto per i bambini. Svegliarsi con la neve emoziona sempre un pó tutti. Ma ancora piú bello per i bambini é  sostituire la bicicletta con lo slittino che diventa loro mezzo ufficiale di trasporto (vedi foto in basso di mio figlio e amico). 


Ed infatti quasi tutti i bimbi si piazzano sullo slittino e vengono trascinati a scuola dai genitori che non gli riescono proprio a dire di no e se ne caricano anche tre alla volta insieme con sforzi sovraumani che in molti casi gli compromettono fisicamente il resto di tutta la giornata. Ma loro, i piú piccoli, sono felici felici felici  perché sanno anche che a breve, secondo l'80% delle probabilitá, quella neve si trasformerá in ghiaccio, i canali si geleranno e loro potranno inventare nuovi inaspettati percorsi per andare a scuola o altrove. Camminare, pattinare, solcare a piedi o con lo slittino un canale é infatti una sensazione incredibile: non solo perché come nel mio caso pensi di sfidare un pó la natura e che potrebbe essere il tuo ultimo giorno di vita (cazz..e se si apre una crepa???) ma perché il paesaggio assume appunto nuovi inaspettati caratteri e tu ti senti  come un Gesú che cammina sull'acqua (anche se ghiacciata in questo caso) e raggiungi in 5 minuti posti che di solito ci voleva mezz'ora, perché tagli, ritagli, scopri nuove strade e ti senti inevitabilmente un pó pioniere. 
Bello é bello. Pure romantico volendo. Si ma ora, peró, dopo 12 ore di nevicata potrebbe pure smettere, infondo non siamo sulle Dolomiti. Devo andare a prendere Adriano a scuola ma a giudicare dalla tempesta di neve che continuo a vedere imperversare dalla mia finestra, altro che slittino, qui mi rimane una sola alternativa: procurarmi un gatto delle nevi. 

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