domenica 14 ottobre 2012

NOVITA' PER CICLISTI: L'AIRBAG PER BICI ARRIVA IN OLANDA

NASCOSTO IN UN COLLARE, É SUPER CARO: CHI LO COMPRERÁ?


Sono quelle cose di cui dici: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Ed infatti, detta cosí, l'airbag per biciclette potrebbe sembrare utilissimo, soprattutto in un paese come l'Olanda in cui, il numero di biciclette sovrasta abbondantemente quello dei cristiani e dove quindi, un pó inevitabilmente, se non altro per ragioni statistiche, l'incidenza dei 'botti' con la bici é piuttosto alta (non come in Italia insomma dove ''investi il ciclista'', e' ufficialmente entrato a far parte degli sport nazionali). Ma se vi aspettate qualcosa come quella della foto in basso, bhe', vi sbagliate di grosso.




Il nuovissimo airbag per bici arriva dall' avanzatissima Svezia e anche la piu' frustrata fra le fashion victim non esisterebbe a indossarlo. Si nasconde in una sorta di elegante collare-scialle che, una volta presa la botta, si trasforma in un casco gonfiabile che promette di salvarti l' osso del collo.

Questo strumento (vedilo in basso prima e dopo un potenziale incidente) potrebbe risultare particolarmente utile nella famosa e frequentissima caduta procurata dal turista distratto o strafatto. E' praticamente un classico: chiunque si trovi a pedalare dalle parti della stazione o del centro non potra' fare a meno di imbattersi in questo provocatore, seppure involontario, di incidenti ciclistici. Questo individuo, che per comodita' chiameremo I. (che sta per imbecille) ti si para all'improvviso sulla pista ciclabile mentre sfiori i 70 all' ora. Tu, che gia' dal canto tuo non sei un asso nella spericolata e a tratti pericolosa pratica della pedalata disinvolta in centro,  per non investire I. e incorrere in tutte le lungaggini di un possibile ricovero ospedaliero, freni all' improvviso e per evitarlo ruzzoli per 20 metri di pista imprecandogli contro nel tuo dialetto di origine  ma perdendoti per la strada come minimo una rotula. I. capisce che effettivamente ha fatto qualcosa di grosso, si scusa dicendoti 30 volte di seguito 'sorry' e scappa via a procurare il prossimo incidente. Ecco allora il mio spassionato consiglio a tutti gli amici, parenti, conoscenti e affini che vengono in visita ad Amsterdam: sulle piste ciclabili ci vanno solo quelli con la bici, quella con due ruote. Se le si vuole attraversare, non lo si fa all' improvviso ma, come ci insegnato mammina da piccoli, si guarda prima a destra e poi a sinistra. Poi, sui marciappiedi ci vanno i cosi' detti pedoni, quelli con due gambe mentre dove corrono le rotaie pure bisogna stare molto attenti perche' ci corre il tram che non perdona nessuno e investe pure Gesu' Cristo se si trova sul suo percorso. Mentre infine sulla strada normale, quella con i cartelli che avremmo dovuto imparare alla scuola guida, ci vanno le macchine, quelle con quattro ruote.


Ma torniamo al nostro strumento, l'airbag per bici che quindi, fatte questa indispensabile premessa, potrebbe avere tutte le potenzialita' per sfondare e fare breccia nel mercato olandese. Un solo dubbio lacerante, si oppone secondo me al suo successo fra le popolazioni di Amsterdam e dintorni. Gli olandesi (non tutti, per carita') sono tendenzialmente abbasta tirchi. Ora, mi domando, ma voi ce li vedete a cacciare ben 499 euro, che sono parenti stretti a 500, per l' airbag? Che come se non bastasse e', diciamo cosi', pure monouso? Cioe' una volta saltato fuori dal collarino non e' che ce lo puoi rinfalare dentro e correre spensierato verso il prossimo incidente. E no! Lo devi solo buttare via e poi ricoprartene un altro. Sempre secondo loro. Mha, vedremo. Per il momento se venite ad Amsterdam e vi imbattete in qualcuno stampato sul pavimento che indossa quella specie di casco da parucchiere come quello delle foto di sopra, almeno saprete cosa e' successo...






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